I dati informatici sono un bene prezioso, quasi quanto i soldi. I furti informatici lo dimostrano: sicuramente si punta alle informazioni bancarie ma non solo e i ladri del web sanno bene come agire persino a chilometri di distanza con minacce di ultima generazione per colpire piccole e medie imprese che sempre più spesso finiscono nel mirino degli hacker.
Le PMI nel mirino degli hacker
Se le grandi aziende hanno già installato software e firewall per provare a tutelarsi, le PMI spesso sottovalutano le minacce e compiono azioni sconsiderate che le espongono a rischi. Gli attacchi informatici spesso sono automatizzati e colpiscono chi è più vulnerabile e puntano a ottenere denaro facile. Ransomware, phishing, furto d’identità aziendale: le forme sono tante e in continua evoluzione. E il problema cresce di anno in anno, con un’impennata nei tentativi di attacco anche a realtà con meno di 50 dipendenti.
La protezione parte dalla cultura digitale
Per proteggersi non basta solo installare un antivirus o usare password complesse (anche se aiuta). Il primo vero firewall aziendale è la testa delle persone. Sì, proprio così: la cultura digitale interna è uno scudo potentissimo.
Se i tuoi dipendenti sanno riconoscere una mail sospetta, evitare link-trappola e usare buone pratiche di navigazione, la tua azienda è già avanti anni luce rispetto a tante altre. Per esempio, si può capire tramite url se questo URL è sicuro, lasciando che un software lo scansioni prima di cliccarci, oppure è sufficiente verificare tramite una telefonata un eventuale comunicazione di cambio coordinate bancarie.
Software giusto
Acquistando e installando un software di sicurezza informatica si inizia a proteggere in tempo reale e in modo efficace la struttura dai tentativi di attacco. Grazie ad un monitoraggio perpetuo, sistemi di allarme proattivi e sfruttando l’AI le PMI si possono mettere al sicuro. Un buon tool di cybersecurity non blocca le minacce, avverte su punti deboli e permette di reagire in fretta schermando i dati e ciò che va protetto.
Backup
Non fa rumore, non invia notifiche e spesso ci si dimentica che esista… fino al giorno in cui salva l’azienda. Parliamo del backup. Avere una copia aggiornata dei propri dati su un sistema esterno e sicuro è fondamentale; in caso di attacco ransomware, potresti non dover pagare un riscatto, ma semplicemente ripristinare tutto ciò che serve. Facile, no? Ma attenzione: il dev’essere automatico, sicuro e testato regolarmente.
Evita il fai da te
Non bisogna affrontare tutto da soli. Collaborare con consulenti o aziende specializzate nella cyber security farà la differenza. Ogni azienda, piccola o grande, ha bisogno di un partner tecnologico affidabile che possa guidarla e proteggerla nel tempo. Le collaborazioni permettono di rimanere aggiornati, ricevere report periodici e sapere sempre a che punto si è nel proprio percorso di sicurezza. Insomma, per proteggersi bisogna abbracciare il digitale, imparare a conoscere le insidie del web e tutelarsi correttamente sfruttando i software migliori sul mercato e adottando un comportamento etico e informato. Con i consigli che abbiamo fornito siamo certi che tu e il tuo staff saprete muovervi al meglio nella giusta direzione.