Apple dovrà pagare 113 milioni di dollari dopo una causa che ha visto protagonisti più di 30 Stati americani sul caso del rallentamento dei vecchi device Apple, danneggiati dagli aggiornamenti.
La società avrebbe rallentato deliberatamente gli smartphone più datati per gestire la batteria, pratica che ha di fatto danneggiato i device degli utenti rendendoli poco utilizzabili e molto lenti.
Apple si prepara quindi a un pagamento comunque non eccessivo rispetto agli incassi della compagnia.
L’accordo risolve le false dichiarazioni di Apple sulle batterie degli iPhone e la questione dei rallentamenti.
Apple si è accordata in precedenza per il pagamento di 500 milioni per una class action sulla stessa tematica.
A colpire duramente la compagnia è però il calo di immagine e l’idea di prodotti non fatti per durare nel tempo.
Considerando il costo dei prodotti Apple, estremamente elevato; il rischio di non poterli utilizzare per più di tre o quattro anni senza avere rallentamenti e problemi potrebbe diventare una forte ombra sul marketing della compagnia.
Apple più che pagare multe, dovrà dimostrare agli utenti di aver cambiato le sue politiche sul supporto nel tempo.
Del resto, anche se IOS rimane un sistema operativo molto valido, grazie anche al suo store molto pulito e selezionato, a differenza del caos di virus e malware che offre Google con il Play Store, i rivali non mancano e Apple non può perdere la fiducia dei suoi utenti.
Resta da vedere se, una volta pagata la multa, la compagnia inizierà a lavorare per migliorare le prestazioni dei vecchi device, o se la strada rimane la stessa e le multe fanno parte dei calcoli di budget annuali.
Un evento più simbolico che pratico che potrebbe però fare da monito a tutte le aziende tech, in questo periodo nel mirino di antitrust e class action varie.
Staremo a vedere.