Manca davvero pochissimo all’uscita di Death Stranding, titolo Open World appartenente al genere del new weird che promette di rivoluzionare il mondo dei videogiochi.
Hideo Kojima, noto per opere estremamente cinematografiche e narrative, ha spiegato la scelta del mondo aperto per il suo nuovo gioco, primo titolo al di fuori della saga di Metal Gear, e prima produzione della sua casa di sviluppo, la Kojima Production’s.
A quanto pare, anche per Kojima, il futuro dei videogiochi è Open World, tanto da non poter più tornare indietro dopo l’esperienza di mondo aperto di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.
“Dopo aver sperimentato un action game open world, semplicemente non si può tornare indietro. Questo è quello che penso. Ed è così a causa dell’interattività. Il problema, tuttavia, è la tecnologia. Ovviamente è tecnicamente complesso creare un open world”, spiega Kojima.
“Il giocatore ha la massima libertà possibile in un mondo di gioco aperto, pertanto non si è mai fino in fondo sicuri di quello che farà. In questo contesto, la narrazione di un titolo open world è la sfida maggiore. Dato che c’è sempre più libertà, a volte si viene distratti dalla storia principale.”
La più grande sfida per Hideo è stato coniugare il mondo aperto con un titolo dalla forte componente narrativa, elemento centrale del gioco. “Questa è stata la più grande sfida e il più grande ostacolo: è un mondo aperto, ma allo stesso tempo non vogliamo ridurre la rilevanza della storia. I fan dei giochi di Hideo Kojima non rimarranno delusi.”
Death Stranding uscirà l’8 novembre e si prepara a portare i giocatori verso un livello successivo di esperienza videoludica.
Naturalmente sarà un gioco polarizzante, come spesso accade con la star del game design e delle sceneggiature Hideo Kojima.
Secondo moltissime delle persone che hanno visto il titolo in azione, Death Stranding è un prodotto per il quale i giocatori potrebbero non essere pronti.
Qualcosa di totalmente nuovo e innovativo rivestito da una struttura open world più classica.