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Una delle principali perplessità degli utenti nei confronti di Google Stadia, è che la chiusura del servizio possa far perdere tutti i giochi acquistati.

Un problema serio dal momento che in generale, anche i servizi digitali, ci permettono comunque di giocare ai nostri prodotti installati, tecnicamente per sempre.

Stadia, data la sua natura Cloud è differente.

Il fallimento di Google, o la semplice chiusura del progetto, potrebbero portare a perdere centinaia d’euro di acquisti.

“Spostarsi verso il cloud fa paura”, ha affermato un responsabile Google, “Provavo le stesse sensazioni quando la musica ha effettuato la transizione dal fisico allo streaming. Ho ancora tutti i miei CD in garage, anche se è difficile trovare un lettore CD di questi tempi”.

Nel corso del Reddit dedicato a dubbi e domande, Google è stata incapace di rispondere, lasciando trasparire come, i nostri acquisti siano destinati ad esistere fino a che esiste il servizio.

Con il modello Stadia, in poche parole, oggi non potremmo giocare nessun titolo del passato e buona parte delle produzioni di questo genere sarebbero andate perdute.

Ancora una volta, la grande G, sembra regalare una marcia in più alle console di nuova generazione destinate molto probabilmente a far dimenticare rapidamente il modello cloud della società.

Google Stadia, si rivela di nuovo un prodotto casual, assolutamente non indicato per chi crede nei videogiochi e vuole poter avere accesso ai propri prodotti anche tra cinquant’anni.

Nell’era del retrogaming, l’idea di un prodotto inesistente, vincolato a connessione e al destino di una compagnia che nessuno ci assicura durerà in eterno.

Basta pensare alla relativa tenera età di Google.

Il monopolio della rete da parte della società potrebbe non durare in eterno e, prima o poi, un concorrente valido verrà fuori.

Affidereste i vostri titoli del cuore, e i vostri soldi, a un servizio che primo o poi chiuderà?


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