Gli smartphone pieghevoli dovevano essere la rivelazione dell’anno, a quanto pare però i device stanno vivendo una vera e propria crisi.
I problemi sono legati a elementi tecnologici, questioni di costo di schermi del genere e veri e propri errori di design.
Quella degli smartphone pieghevoli è una vera e propria sfida che le aziende si trovano ad affrontare nel tentativo di proporre una alternativa ai classici smartphone che vivono un momento di stallo.
I nuovi dispositivi hanno da tempo raggiunto velocità e qualità soddisfacenti, tanto da rendere inutile l’acquisto di un prodotto nuovo negli ultimi tre o quattro anni.
Con un device del passato si può godere al massimo di tutte le funzionalità e di tutte le app, fatta esclusione per qualche gioco che conta relativamente, dato che il gaming mobile è una realtà relativa e i titoli che richiedono dispositivi prestanti davvero pochi.
Ecco che le compagnia si sono imbarcate bruciando le tappe nell’avventura degli schermi pieghevoli.
Il risultato è stato disastroso con un Galaxy Fold bloccato a poche settimane dall’uscita, a causa di una serie di guasti e difetti riscontrati dagli stessi giornalisti che avrebbero dovuto promuovere il prodotto.
A tirarsi indietro è anche Huawei, vuoi per la vicenda dazi, vuoi per problemi tecnici, l’ennesima sparizione di un device pieghevole è in atto, a dimostrazione di come le aziende non siano pronte a una produzione seriale a prezzi abbordabili di un prodotto di questo genere.
Il rinvio a settembre potrebbe venire posticipato e la speranza di vedere arrivare schermi pieghevoli nei negozi sembra ormai un miraggio da spostare al prossimo anno o addirittura oltre.
Il progetto pieghevole, per il momento è naufragato, salvo sorprese, la rivoluzione che il mercato smartphone necessitava sembra finita ancora prima di cominciare.
Se aggiungiamo i prezzi esorbitanti dei primi prototipi, le compagnie dovranno inventarsi ben altro per ricominciare a fatturare come un tempo.