L’Italia è il terzo paese al mondo per gli attacchi attraverso malware.
I dati, emersi dall’ultima Trend Micro Research, divisione specializzata in cybersecurity mostrano una situazione davvero complessa con il paese totalmente sguarnito di fronte agli attacchi informatici.
Si registrazioni 4.908.522 attacchi malware solo nel mese di aprile.
I malware sono software che vengono scaricati in modo differenti, dal phishing alla navigazione web.
I classici virus sono ormai poco diffusi, i nuovi virus hanno invece come obiettivo quello di catturare informazioni, rendere i PC zombie utilizzati da remoto e rubare dati sensibili degli utenti.
Il risultato è un paese poco protetto in un mondo che si muove sempre di più verso la digitalizzazione; una situazione che non può essere trascurata.
L’Italia ha conquistato la terza posizione come paese con più problemi informatici, e la prima in Europa.
La classifica generale vede Stati Uniti (31.056.221) e Giappone (30.363.541), successivamente Italia, India (4.411.584) e Australia (4.387.315).
Principale bersaglio sono le società, cosa che denota una diffusione degli attacchi mirata e non casuale.
Tra gli altri virus diffusi ci sono i coinminer; malware che utilizzano il PC per minare criptovalute all’insaputa dell’utente.
Grande problema dell’Italia sono anche i ransomware, sempre più diffusi e capaci di creare grossi problemi, soprattutto alle aziende.
Quello che emerge è un ritratto poco roseo del web e del nostro paese che, mentre cerca di colmare il divario tecnologico con i paesi leader, si ritrova alle prese con una sicurezza informatica molto debole.
Il crimine informatico, è destinato a diventare uno dei grandi problemi dei prossimi anni.
Proprio in questo contesto, prima di digitalizzare la vita dei cittadini, sarebbe importante fare una riflessione, mantenendo sempre un freno d’emergenza, ed evitando di connettere strutture sensibili ai pericoli della rete.
Nel frattempo i sistemi di attacco si fanno sempre più complessi e avanzati.