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epa03161771 Travellers have their passport checked at the self-service passport control at the Schiphol Airport, Amsterdam, Netherlands, 27 March 2012. The airport started a test period for the new system with face detection that can be used by travellers with a biometric passport. EPA/FRANK VAN BEEK

L’Ue starebbe valutando il divieto dell’utilizzo di sistemi di riconoscimento facciale nei luoghi pubblici per un massimo di 5 anni.

Il periodo dovrebbe servire a trovare nuove regole per evitare forti rischi di privacy per i cittadini.

Il piano dell’Europa, esposto in 18 pagine, arriva proprio mentre in paesi come gli USA, si discute animatamente sull’uso dell’Intelligenza artificiale per scopi di sicurezza.

Secondo il piano, sono previsti anche poteri speciali ai paesi UE per monitorare le regole e la sicurezza.

Nel documento si parla di normative e regole con queste parole:

“Le regole future devono andare oltre quelle attuali e includere un bando limitato nel tempo per il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici”.

Nel corso di questi 5 anni, dovrà essere “identificata e sviluppata una solida metodologia per valutare gli impatti di questa tecnologia e le possibili misure di gestione dei rischi”.

Delle eccezioni al divieto potrebbero arrivare per motivi di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie.

Quella del riconoscimento facciale è una tecnologia delicata, usata ampiamente in diversi paesi ma che non nasconde forti rischi di sicurezza e di privacy.

Da un lato, il riconoscimento facciale colpisce totalmente la privacy delle persone, identificandole in ogni loro movimento, dall’altro, dà vita a possibili errori.

Le IA infatti, non sono infallibili e, in certi casi, si sono verificate situazioni pericolose con persone scambiate per ricercati e individui pericolosi.

Ancora una volta, la tecnologia sembra andare più veloce delle normative e delle politiche dei singoli paesi, dando vita a problematiche non indifferenti.

L’utilizzo delle IA per il riconoscimento facciale, potrebbe migliorare la sicurezza ma, allo stesso tempo, sarebbe un duro colpo per la privacy e porterebbe, sempre di più verso quel mondo distopico che molti hanno previsto, soprattutto considerando le possibilità delle nuove tecnologie sempre più potenti e complesse.

Resta da capire poi, se nuove regole andranno a interessare anche aziende come Google, Amazon, Facebook e gli altri colossi del mondo tech.


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