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epa07644276 A hooded crow sits on top of a pole of a frayed flag of the European Union at the seat of the German Parliament Bundestag in Berlin, Germany, 12 June 2019. EPA/CLEMENS BILAN

Quello della web tax è un argomento molto caldo in Europa.

Sembra che”Numerosi Paesi” tra i 137 che negoziano la tassa per i colossi del web, abbiano espresso timori per le richieste degli USA, oltre al rischio di incorrere in dazi e sanzioni.

All’interno di un comunicato ufficiale, diversi paesi hanno espresso preoccupazione per la situazione e per i rischi economici che la web tax potrebbe portare.

Gli USA hanno infatti minacciato di tassare diversi prodotti, in caso di una web tax che colpisca le aziende del paese, principali fornitori dei servizi web.

Il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni avrebbe accolto “con favore” la dichiarazione dell’Ocse sulla tassazione per le grandi aziende del web. “C’è stato reale progresso verso una riforma complessiva della tassazione delle imprese a livello internazionale”, ha spiegato il commissario dicendo inoltre di ritenere “particolarmente importante l’appoggio ad un approccio unico” sulla web tax.

Entro la fine dell’anno, si arriverà quindi ad una decisione comune.

In ballo, c’è la limitazione dei poteri di aziende come Google, Facebook, Amazon, e la tassazione dei loro servizi che potrebbe garantire enormi entrare in Europa, indebolendo parallelamente le aziende che, da sempre, sfruttano la natura non localizzata delle compagnie web.

Un argomento caldissimo, che vede contrapporsi USA e Europa e che potrebbe portare a pesanti dazi sull’export dei vari stati membri.

Gli Stati Uniti hanno infatti già affermato di voler colpire il settore auto con tasse e dazi nel caso che venga applicata una web tax ingiusta contro le sue aziende.

Una situazione complessa che ha creato una grande preoccupazione nei paesi europei che più dipendono dall’esportazione.

Staremo a vedere in che modo la web tax evolverà, di sicuro qualcosa si sta muovendo e, nei prossimi mesi, la contrattazione con gli Stati Uniti potrebbe portare a dei risultati vantaggiosi per le due parti.


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