Il 18 luglio 1997 fu realizzato il primo blog, ovvero fu lanciato il software di Dave Winer che permetteva la pubblicazione e organizzazione di contenuti nella forma di un diario virtuale. Pochi mesi più tardi, il primo blog fu pubblicato da un commerciante americano.
Allora però non si chiamava ancora blog, ma web log, diario in rete, appunto.
Il termine blog è in realtà una contrazione di web log ed è stato usato solo più tardi, nel 1999.
Questo significa che il blog, oggi, compie 30 anni. Tanti auguri!
La cosa più interessante dei blog è che dopo un trentennio, nonostante la velocità del progresso nella nostra epoca e le continue rivoluzioni che vediamo giorno dopo giorno, i blog sono ancora sulla cresta dell’onda.
Qualcuno potrebbe dissentire, del resto si legge spesso dagli esperti del settore che il blog è ormai uno strumento morto e che ora comandano solo i social, ma non è così. Ancora oggi il blog è uno strumento di successo e le ragioni, che poi sono anche i motivi per cui ne parliamo qui su OpenDataDay, sono varie.
Innanzitutto, aprire un blog è gratis (basta seguire la guida tecnica su My Web Island). Non servono risorse economiche di base ed è aperto a tutti: chiunque può aprirne e gestirne uno, se ha le conoscenze dell’argomento che tratta.
Il blog vince perché è soprattutto condivisione di informazioni. Se cerchiamo informazioni online, i primi risultati che andiamo ad aprire sono proprio i blog, perché sappiamo che a scrivere è un esperto di quel determinato argomento, perché le informazioni sono aggiornate e abbiamo anche la possibilità di dire la nostra con un commento e chi scrive non è una misteriosa e asettica “redazione”, ma è una persone, un essere umano. E le persone si fidano delle persone, anche online.
Lunga vita ai blog!