La notizia arriva da uno studio effettuato da Gartner.
Un tempo il prezzo massimo degli smartphone si aggirava tra i 500 e i 600 dollari, negli ultimi anni invece, i prezzi sono saliti in modo inimmaginabile, tanto che oggi un top di gamma può costare anche ben oltre i 1000 dollari.
Una situazione insostenibile per gli utenti, che hanno visto raddoppiare i prezzi.
Mentre nel passato si cambiava un telefono ogni uno o due anni, oggi la cosa è diventata impossibile per buona parte della popolazione, se pensiamo poi che, l’aumento dei prezzi non è dovuto a un aumento generale del tenore di vita.
Con l’avvento dei pieghevoli inoltre, i nuovi listini raggiungono e superano facilmente i 2000 dollari, cifre davvero folli che in pochi potranno permettersi.
Gli utenti non ci sono cascati, ed ecco che le stime di crescita delle principali compagnie sono crollate, con relativi tonfi in borsa sia di Apple che di Samsung.
La situazione è così grave che, la stessa Apple, ha iniziato a dedicarsi ai servizi e alle app, mercato che produce molto di più senza il dispendio di una produzione di massa di device costosissimi che rischiano di rimanere invenduti.
In questa crisi dei prezzi, entrano in campo le cinesi, come Xiaomi e Huawei, ancora capaci di proporre dispositivi a prezzi accettabili, nonostante i top di gamma si muovano comunque intorno ai 500 600 euro.
La scalata di prezzi, dovuta anche a costi di produzione sempre più elevati, sta scatenando una crisi nel settore.
E’ molto probabile che le prossime generazioni non riescano a smerciare i loro prodotti, e non si escludono grandi crolli, come la sparizione di Blackberry e Nokia.
L’industria, deve muovere un passo indietro.
Proporre quindi dispositivi con funzionalità differenti e non necessariamente più potenti, o concentrarsi su rilasci più centellinati, con un abbattimento, almeno minimo dei prezzi.