Cresce il numero di persone che si connettono ai dispositivi elettronici nel cuore della notte interagendo e scrivendo senza rendersene conto.
Una forma di sonnambulismo digitale che porta molti ragazzi a utilizzare i loro device anche nel sonno.
Si chiama ‘sleep texting‘, ed è una nuova patologia legata all’uso (e all’abuso) di smartphone e web. Secondo una ricerca svolta su un campione di ragazzi presso un college americano, dopo l’invio di vari testi nel cuore della notte: “la maggior parte non aveva memoria del fatto di aver inviato messaggi o del loro contenuto.
Il fatto di non ricordare non è sorprendente, poiché la ricerca sul sonno ha scoperto che le persone che si svegliano dopo aver dormito per più di qualche minuto non sono in grado di ricordare i minuti prima di addormentarsi”.
Almeno il 25% degli studenti campioni hanno inviato messaggi nel sonno, un numero altissimo che conferma la preoccupazioni.
Lo sleep texting è un problema che non va sottovalutato. Va infatti ad incidere sul rendimento delle persone e sulla qualità del sonno. I social e il loro contenuti, così come i programmi di messaggistica istantanea stanno diventando una vera ossessione, in particolare per i più giovani che si ritrovano costantemente bombardati dai nuovi contenuti e dalla necessità fisiologica di vederli, paragonabile a una vera e propria dipendenza.
La presenza di un device elettronico nei pressi del letto, deteriora il sonno. Tutti elementi sui quali sarà necessario investigare per iniziare un lavoro volto a migliorare la qualità della vita digitale e a ridurre l’impatto negativo che le nuove tecnologie stanno avendo sulla qualità della vita.
Il mondo smart infatti sembra nascondere delle problematiche che emergono solo dopo anni.
Per invertire la rotta è ormai tardi, resta comunque la speranza di vedere un miglioramento di queste situazioni al limite, tristemente sempre più diffuse.