Presto le bollette potrebbero diventare più trasparenti.
E’ il risultato di una serie di provvedimenti presi dall’Agcom, autority delle telecomunicazione che parla anche di una grande novità:
«l’elenco delle numerazioni per le quali gli utenti possono richiedere il blocco permanente di chiamata per non incorrere in spese inattese o non programmate per servizi di comunicazioni».
Più privacy, meno chiamate ossessive da parte degli operatori e delle promozioni truffa che imperversano per il mondo mobile e maggiore chiarezza sulle tariffe pagate.
«l’Autorità propone di indicare nella bolletta, oltre all’importo totale, anche gli importi relativi ai prodotti offerti in vendita abbinata, quali modem e cellulari (evidenziando l’avanzamento dell’eventuale piano di rateizzazione) ed ai servizi, distinguendo fra servizi a traffico (evidenziando separatamente quelli verso numerazioni a sovrapprezzo) e servizi non a traffico (evidenziando separatamente i servizi supplementari ed i servizi premium)».
Una rivoluzione nel sistema italiano che renderà molto difficile agli operatori telefonici inserire costi extra e attivare promozioni che gli utenti non vogliono pagare.
La maggiore trasparenza, si sposa con l’avvento delle nuove compagnie e permetterà a moltissimi utenti di dormire sonni tranquilli, senza doversi preoccupare di rincari e di servizi che non volevano.
Molto spesso infatti ci troviamo a pagare costi extra in bolletta per servizi che si attivano in automatico o promozioni spiegate a metà dagli operatori telefonici.
Questo tipo di pratica sembra destinata a diventare sempre più difficile per le compagnie telefoniche.
La speranza è quella di poter godere di un sistema più chiaro e che non nasconda sorprese.
Sono milioni gli utenti abbonati a un servizio, che si sono trovati poi, magari dopo pochi mesi a pagare tariffe extra che non vengono giustificate in modo chiaro in bolletta.
Un gioco che è andato avanti per troppo tempo e che vede le autorità mettere alcuni paletti e fare giustizia, un po’ come è accaduto con la fatturazione a 28 giorni che aveva di fatto rubato giorni di abbonamento a migliaia di persone.