Da quando è entrato a far parte delle nostre giornate, Whatsapp ha modificato per sempre il modo di relazionarsi con gli altri.
Abbiamo sempre a portata di mano amici, parenti e persone che abitano anche dall’altra parte del mondo semplicemente con un click.
Questo però naturalmente ha creato, tra gli utenti, qualche problema legato alla privacy.
Tutto ciò che noi teniamo conservato nel nostro smartphone è di nostra proprietà: foto, video, dati sensibili, password, dati della carta di credito.
Se qualcuno tenta di entrare nel nostro telefono, anche prendendolo fisicamente in mano e cercando di venire a conoscenza degli affari nostri, sta commettendo un reato.
Anche se non ci sono ancora leggi a tutela di questo tipo di infrazione, sappiate che è illegale spiare il telefono degli altri.
Nonostante tutto questo, viene la dalla Spagna la storia di un giudice che ha stabilito che non vi è reato per i genitori che spiano il profilo Whatsapp dei loro figli.
Insomma, siamo tutti d’accordo che quando si tratta di figli, in special modo di minori, la prudenza non è mai troppa.
Anzi, è assolutamente giusto che un genitore sia a conoscenza di chi frequenta i proprio figlio, con chi parla e che tipo di linguaggio usa.
Purtroppo i pericoli sono dietro l’angolo ogni giorno ed è bene sempre tenere gli occhi spalancati e non lasciarsi sfuggire niente.
Come era prevedibile, questa sentenza ha fatto molto discutere i purtitani che ritengono violato il diritto internazionale alla privacy.
Dall’altro lato i genitori ritengono più che giusto l’essere messi a conoscenza dei movimenti del proprio figlio, soprattutto se minorenne.
Insomma, una decisione che spacca a metà le coscienze e che fa molto discutere.
La nostra privacy è cambiata, è vero, ma finchè non ci saranno regole uguali per tutti atte a proteggerla, ci troveremo ancora davanti gente indignata perchè ad un genitore viene arrecato il diritto di vigilare sul proprio figlio.