Ormai ci siamo: mancano pochi giorni all’entrata in vigore della fatturazione elettronica, diventata obbligatoria per milioni di professionisti che dovranno fare i conti con questa novità a partire dal prossimo anno. Il passaggio al digitale per gli adempimenti fiscali ha messo in allarme numerosi operatori economici, che si sono rivolti all’Agenzia delle Entrate per risolvere i propri dubbi e trovare risposte a interrogativi che sembravano non averne. Vale la pena di sapere, prima di tutto, che fino al mese di settembre 2019 non ci saranno sanzioni per chi non rispetterà gli obblighi: è stato stabilito, infatti, un periodo di tolleranza che – in un certo senso – salverà coloro che non si adegueranno in tempo ai nuovi vincoli o che, magari per distrazione, commetteranno degli errori.
La moratoria sanzioni
Per i primi nove mesi, pertanto, è stata prevista una moratoria sanzioni, come si evince dal Decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio. La moratoria in questione impone che non dovranno essere applicate sanzioni nel caso in cui un contribuente provveda all’emissione della fattura sì in ritardo rispetto ai tempi previsti, ma in ogni caso entro il termine stabilito per la liquidazione periodica dell’Iva. Inoltre, nell’eventualità in cui l’emissione dovesse giungere nel periodo di liquidazione seguente, sarebbero applicate comunque delle sanzioni inferiori rispetto alla norma, e cioè pari al 20%.
Chi è obbligato a passare alla fatturazione elettronica?
L’obbligo di passare all’emissione delle fatture digitali, alla loro trasmissione e alla loro conservazione riguarderà gli operatori Iva: non solo quelli business to business, ma anche quelli business to consumer (i quali intrattengono rapporti con i consumatori finali). Saranno coinvolti anche gli operatori Iva che presteranno servizi e cederanno beni. Entrando più nel dettaglio, i fornitori di servizi e di beni per le pubbliche amministrazioni (cioè gli operatori economici, appunto) dovranno compilare le fatture elettroniche, trasmetterle e conservarle a norma. Dal canto loro, le pubbliche amministrazioni dovranno attivarsi per poter ricevere le fatture elettroniche.
Un ruolo molto importante, inoltre, è quello dei numerosi intermediari, dai commercialisti alle banche, passando per le imprese ICT e gli intermediari di filiera, senza dimenticare le poste e gli altri intermediari finanziari: si tratta di tutti i soggetti terzi a cui si possono rivolgere gli operatori economici tanto per la conservazione quanto per la compilazione delle e-fatture. Le stesse pubbliche amministrazioni, per altro, possono fare riferimento agli intermediari per gestire la ricezione dei dati disponibili in flusso elettronico e per la loro archiviazione.
Chi non sarà obbligato a passare alla fatturazione elettronica?
Per tutti gli operatori economici che dovranno rispettare tale obbligo relativo alla fattura elettronica teamsystem mette a disposizione soluzioni su misura destinate a semplificare e velocizzare i vari adempimenti. Va ricordato, comunque, che esistono anche categorie che non saranno interessate dalla fatturazione elettronica: per esempio le imprese che prestano servizi o cedono beni a non residenti, ma anche gli agricoltori in regime speciale e tutti i contribuenti che rientrano nei vecchi minimi o che hanno aderito al cosiddetto regime forfetario, che per altro l’anno prossimo riguarderà i compensi fino a un massimo di 65mila euro. L’obbligo è rinviato per gli artigiani e per gli esercenti tenuti ad emettere ricevute e scontrini che operano unicamente con consumatori, mentre sono esentati gli operatori sanitari, tra i quali gli iscritti all’albo dei medici chirurghi, le farmacie e le Asl.
Le fatture differite
L’emissione delle fatture differite sarà sempre possibile anche con l’entrata in vigore della fatturazione elettronica; non cambia nulla, quindi, in relazione alle fatture emesse entro il giorno 15 del mese seguente rispetto a quello in cui la prestazione di servizi o la cessione di beni sono state eseguite.