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Una combo con i loghi di Amazon, Apple, Google e Facebook. ANSA

I colossi del mondo tech si sono uniti di fronte alle accuse dell’antitrust nel tentativo di difendersi.

Per la prima volte, uniti in videoconferenza, abbiamo visto Apple, Amazon, Google e Facebook, nelle figure di Tim Cook, Jeff Bezos, Sundar Pichai e Mark Zuckerberg, che saranno chiamati a testimoniare sulle accuse di abuso di posizione dominante, e altri reati che vedono la Silicon Valley nel mirino con ben 1,3 milioni di documenti consegnati.

Le gigantesche compagnie, lasciate agire liberamente per anni e anni, si trovano oggi a dare spiegazioni sulla loro condotta degli ultimi anni e su una serie di abusi che gli vengono contestati.

Si tratta di un gruppo di compagnie del valore complessivo di quasi 5.000 miliardi di dollari che avrebbe usato la posizione dominante per fare concorrenza scorretta alle rivali più piccole.

Quello in atto, potrebbe essere il primo grande processo alle compagnie tech, un evento poco pubblicizzato, ma che potrebbe avere conseguenze importanti.

Le accuse sono pesanti e, i colossi potrebbero uscirne notevolmente macchiati.

Le pene economiche difficilmente scalfiranno aziende dal capitale praticamente senza limiti, ma il precedente è molto importante e vede la fine della libertà totale per le aziende che, fino ad oggi, non sono mai state chiamate in causa.

Tra violazione della privacy e pratiche scorrette, il volto dei colossi tech potrebbe emergere a cambiare il modo in cui percepiamo le grandi aziende del mondo informatico e, soprattutto quelle del web.

I documenti raccolti sono davvero tanti e, nonostante l’apparato giuridico impressionante, Google e gli altri potrebbero avere problemi a uscire indenni da un’operazione dell’antitrust che ha visto muoversi quasi tutti gli stati USA.

Dopo le multe europee, i grandi nomi del mondo tech, dovranno fare i conti con la giustizia americana.

Non possiamo che attendere il grande processo che potrebbe cambiare il volto del mondo tecnologico.



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