Azzardo: un settore controverso, ma allo stesso tempo caratterizzato da un forte trend di crescita e, negli ultimi anni, alimentato anche da una rinnovata attenzione nei confronti del pubblico e, ovviamente, del tema del gioco legale e responsabile.
Tacciato da molti come attività immorale e, non a caso, a lungo proibito per legge in tutte le sue forme, il gioco d’azzardo oggi rappresenta un comparto fiorente nel Bel Paese, nonché un’industria strategica dal punto di vista del gettito fiscale prodotto e dell’occupazione creata.
Le polemiche sul Decreto Dignità
Il dibattito attorno al tema del gioco si è infuocato nel corso dei mesi estivi con l’approvazione del Decreto Dignità voluto dal governo giallo-verde, all’interno del quale figurava una norma relativa alla pubblicizzazione di scommesse sportive e giochi di fortuna con premi in denaro, attualmente proibita in qualunque forma, sia attraverso i canali tradizionali che quelli digitali.
Nonostante il condivisibile intento di porre un freno al dilagare delle dipendenze dall’azzardo, una vera e propria piaga sociale esplosa negli anni della crisi economica, la norma ha incontrato la ferma opposizione di big player e associazioni del settore, preoccupati soprattutto dalla possibilità che eliminare qualunque chance di visibilità per gli operatori autorizzati potesse finire con il favorire quelli irregolari.
I dati ufficiali dell’ADM e del Cnr
È giusto chiedersi quali siano i reali numeri del mondo dell’azzardo in Italia, a partire dalla diffusione all’abitudine al gioco, fino ad arrivare alle problematiche riscontrate tra i più giovani.
Stando a quanto riportato all’interno del Bilancio di Esercizio 2017, documento redatto dall’ADM, cioè l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (che in Italia vigila sul settore del gioco), la raccolta totale dell’azzardo tradizionale ed online lo scorso anno toccava quota 101,8 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 96 miliardi del 2016. Al netto delle somme di denaro ridistribuite ai giocatori attraverso le vincite, la spesa complessiva degli italiani in scommesse sportive e casinò game vari si attesterebbe attorno ai 20,5 miliardi di euro (di cui 10,3 miliardi finiti delle Casse dello Stato).
A crescere non è solamente la spesa, ma anche il numero complessivo di chi ama dilettarsi con puntate su eventi sportivi e giochi da casinò. In un articolato studio pubblicato a maggio dal Cnr di Pisa, emergeva come il numero degli italiani protagonisti di almeno una giocata (o anche, semplicemente, dell’acquisto di un Gratta&Vinci) nel 2017 fosse stato pari a circa 17 milioni. La cifra, equivalente a più del 42% della popolazione con età compresa tra i 15 e i 64 anni, appare tanto più importante se si considera che nel 2010 i giocatori occasionali e non ammontavano a circa 10 milioni.
Aumenta il numero di chi scommette o si diletta con giochi di fortuna, ma non la spesa media del singolo, che rimane stabile attorno alla decina di euro al mese. Interessante sottolineare, invece, come il gioco risulti in crescita tra gli uomini (inclina a dilettarsi con le giocate nel 51,1% dei casi) e lievemente in calo tra le donne (protagoniste di una puntata nel 2017 solo nel 34,4% dei casi).
L’impatto dell’industria del gioco sull’economia tricolore
Completano la serie dei dati descrittivi dell’industria del gioco, quelli relativi al numero degli occupati coinvolti in modo più o meno diretto nel settore, pari, a seconda delle fonti prese in considerazione, ad un numero compreso tra le 100mila e le 300mila unità (stime che naturalmente includono anche tutto l’indotto dell’azzardo). Le aziende italiane di piccole, medie e grandi dimensioni legate al gioco, invece, ammonterebbero a circa 6.600.
I numeri della dipendenza dal gioco
Sempre stando ai dati contenuti nello studio del Cnr, di pari passo con il successo del settore del gioco anche il numero delle persone affette da dipendenza è cresciuto, portando il numero dei soggetti ludopatici dai circa 100.000 del 2017 agli attuali 400.000. Il diffondersi di questa grave problematica, tuttavia, è anche da ricondursi al netto peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie italiane negli anni clou della recessione economica, che purtroppo hanno indotto molti a cercare il proprio riscatto affidandosi alla sorte.
Le soluzioni adottate dal gioco online per prevenire il gioco l’azzardo patologico
Se l’offerta tradizionale ancora oggi fatica ad adottare strumenti davvero efficaci nel contrasto al gioco patologico e nella tutela dei consumatori, il settore del gioco online, già da diversi anni, ha dato prova di aver saputo adottare i giusti strumenti per autoregolamentarsi e per offrire ai giocatori un’esperienza di intrattenimento positiva, perché sicura ed equilibrata.
Sono tre le linee di azione lungo le quali, di concerto, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i gestori di sale scommessa e casinò online si sono mossi: il contrasto al gioco illegale, la promozione di quello responsabile e l’incremento dei controlli per reprimere quello minorile.
Il boom dell’offerta online
Il comparto dell’azzardo online nel 2017 raggiungeva una raccolta record pari a 1,38 miliardi di euro, con un incremento netto rispetto all’annata precedente pari al 34%. A registrare l’incremento più importante, più nello specifico, era il gioco in versione mobile, ovvero attraverso smartphone e tablet, grazie soprattutto al boom dell’offerta di app dedicate a scommesse sportive e casinò game.
Parte di questo successo si spiega anche tenendo conto dei flussi recuperati dal gioco illegale, nei confronti del quale il monitoraggio dell’ADM risulta sempre più attento e puntuale: se da un lato la lista dei siti oscurati continua a crescere di mese in mese, dall’altro nuove normative e agevolazioni hanno reso conveniente per molti operatori internazionali mettersi in regola con gli stringenti requisiti richiesti dalla legge italiana.
Gioca un ruolo primario, ovviamente, anche l’esplosione dell’offerta, con piattaforme di gioco sempre più fluide, pratiche e performanti, incentrate sull’esaltazione della user experience, sulla sicurezza dei dati e dei pagamenti e sulla trasparenza dei regolamenti di gioco, delle probabilità di vincita e di ogni altra informazione utile a favorire un approccio consapevole da parte del giocatore.
Il gioco legale e responsabile sul web
I buoni risultati raggiunti dai player online nella prevenzione delle ludopatia sono legati anche al potenziamento dello strumento del conto gioco.
Come noto, per accedere ai servizi proposti dai gestori ADM è indispensabile aprire un conto gioco intestato a proprio nome, ovvero uno strumento molto simile ad un vero conto online, tramite il quale è possibile effettuare prelievi e versamenti. Attualmente, tutte le informazioni relative ad ogni singola operazione svolta dagli oltre 8 milioni di conti gioco attivi in Italia vengono registrate all’interno dell’Anagrafe Centralizzata dei Conti Gioco, sistema appositamente sviluppato da Sogei.
In primo luogo, l’attivazione di un conto gioco richiede la verifica dell’identità dell’utente: dopo aver compilato il classico form di registrazione, il giocatore deve dimostrare la veridicità di quanto dichiarato fornendo copia o scansione di un documento. Responsabile dei controlli è il gestore, che è tenuto a bloccare qualunque account duplicato oppure registrato da utenti minori di 18 anni.
Lo strumento del conto gioco è utile anche per limitare le conseguenze dei comportamenti ludopatici: l’attivazione può essere completata solamente specificando un limite di spesa settimanale; così, qualora la cifra stabilita venga raggiunta, la possibilità di ulteriori giocate viene bloccata, prevenendo così spese eccessive.
Infine, particolarmente efficace è anche il meccanismo dell’autoesclusione, attraverso il quale il giocatore patologico (o chi ne fa le veci) può chiedere il blocco dell’accesso al proprio account, in modo temporaneo oppure permanente. Nel 2017, erano ben 56mila i giocatori ad aver fatto ricorso allo strumento dell’autoesclusione che, nei primi mesi di quest’anno, è stato reso ancor più efficace con l’introduzione del RUA, il Registro Unico delle Autoesclusioni. Grazie ad esso, anche con una singola richiesta il consumatore ha la garanzia di bloccare l’accesso a tutti gli account registrati a proprio nome presso le varie piattaforme di gioco online.