Sono ben 2700 i portali dedicati al mondo degli open data. E anche l’Italia sembra partecipare attivamente, realizzando una notevole crescita e facendo ben sperare per i cultori della filosofia open.
Ecco che dall’ultima rivelazione del Portale Europeo dei dati, l’Open Data Maturity, emerge un grande salto in avanti da parte del nostro paese.
L’Italia è infatti nei primi posti tra i ben 32 paesi monitorati. Dimostrando di fatto una grande crescita del settore e un interesse vero il mondo open ben superiore alle aspettative.
Il nostro paese si è addirittura posizionato tra i trendsetters, mentre l’anno precedente copriva ancora il ruolo di fanalino di coda.
A quanto pare in un tempo brevissimo, il nostro paese ha applicato le regole del mondo Open in modo efficace, garantendo anche una libertà superiore alla media, come nel caso dell’Open Journalism, divenuto rapidamente una realtà di notevoli dimensioni.
Certo, il numero di dati rilasciati non raggiunge standard incoraggianti. La diffusione del trend è però importante e potrebbe aiutare a creare un sistema estremamente più trasparente per il nostro paese oltre che a combattere la piaga della corruzione che da sempre danneggia cittadini e casse dello stato.
Gli open data sono tutti quei dati che vengono resi pubblici e messi a disposizione di chiunque voglia utilizzarli da parte di enti e amministrazioni.
Una politica della trasparenza oltre che della crescita, dato che gli open data, se correttamente elaborati possono trasformarsi in un vero e proprio capitale nazionale alternativo, un mercato che si preannuncia del valore di svariati miliardi, ancora lasciato all’abbandono a causa di scarse capacità tecniche e mancanza di inventiva da parte dei governi che si sono avvicendati negli anni.
La speranza è che questa ricchezza “naturale” possa presto essere utilizzata al meglio e per il bene di tutti, magari con quotazioni, oltre che con lo sfruttamento naturale degli Open Data, capire una situazione ed agire di conseguenza.